Ho sognato una strada stanotte
e la notte era nera
l'asfalto nero e ruvido brillante di luna.
Saliva come un ponte
in fuga dal mondo, invisibile.
E più in su una buca.
Un pozzo profondissimo dai bordi umidi e bianchi.
Anche loro brillanti di luce
la indicavo a tutti
ma nessuno passava.
L'ho sognata ancora, da sveglio,
il mondo però era di una saturazione esagerata
con tutti i colori dell'arcobaleno
la strada partiva proprio dal cuore
dal centro del mondo
sempre nera nera
e saliva e saliva, e più su eccola, la buca
ma dai bordi gialli e frastagliati in espansione
poi risucchiati all'interno,
fino a lasciare un anello blu
ma anche l'anello svaniva
in nuvole d'azzurro
riempiendo un cielo blu profondo e colmo di stelle.
Poi tutto tornava nero.
Per poter ricominciare.
E niente,
penso che devo smettere di premermi le dita sugli occhi
nella vasca da bagno, per vedere le stelle.
Penso che avrei dovuto entrare nella prima buca, quella vera
invece di mostrarla a tutti i nessuno che passavano.
Per sondare l' insondabile.